Transizione green: quali sono i fondi e le agevolazioni fiscali per le imprese italiane

L’attenzione costante ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance) sta diventando sempre più diffusa tra le aziende italiane, tuttavia, molte di esse ancora faticano a integrare la sostenibilità all’interno del proprio business.

Cosa sta facendo l’Unione Europea?

Nonostante la consapevolezza dell’importanza di introdurre pratiche sostenibili nei processi produttivi e gestionali per motivi di solidità finanziaria, reputazione ed efficienza, spesso le aziende incontrano difficoltà a causa di:

  • elevati costi iniziali di investimento,
  • la mancanza di competenze che necessitano di formazione specifica,
  • ricorso a consulenti esterni.

Per questo motivo, l’Unione Europea e l’Italia stanno promuovendo finanziamenti e fondi per aiutare le imprese nella transizione verde ed ecologica, anche in vista del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica (Agenda Onu 2030)

La situazione attuale delle imprese italiane rispetto ai fattori ESG

Da quanto emerge da uno studio portato avanti da Credit Data Research, su un campione grezzo di 150 mila aziende italiane sul tema dell’impegno ESG è risultato che il 68% delle imprese analizzate presenta un livello medio-basso o molto basso di adeguatezza alle tematiche ESG.

Le medie e grandi aziende, ovvero con fatturato superiori a 10 milioni di euro, sono più avanti nel percorso di transizione ecologica: secondo la ricerca  il 39% di queste  si trova ad avere una classe alta o molto alta di adeguatezza ESG, mentre le PMI riscontrano maggiori difficoltà di adeguamento.

Il c.d. campione grezzo è costituito da un ampio aggregato di circa 150 mila controparti e rappresentativo dell’insieme delle aziende italiane, in quanto stratificato per settore, area geografica e forma giuridica.

Fattore E

Rispetto al fattore “E” (Environmental) c’è molta eterogeneità tra tutte le PMI italiane sia nelle diverse regioni che nei diversi settori, ma tra le regioni più virtuose spiccano il Piemonte e la Lombardia raggiungendo con oltre il 60% delle aziende un alto livello dello score ambientale.

Tra i settori, i più avanzati sono l’Immobiliare e le attività Leisure.

Fattore S

Per quanto concerne il fattore “S” (Social) le imprese si concentrano nei valori medi dello score, i quali aumentano al crescere della dimensione dell’azienda. Anche in questo caso le imprese nel Nord-Italia sono tra le più sviluppate, insieme a quelle ubicate nella regione Lazio.

Dall’altra parte,tra i settori più arretrati sulle tematiche sociali di sostenibilità emerge il settore agricolo.

Fattore G 

Infine, rispetto al fattore “G” (Governance), ovvero quello relativo alle strategie e decisioni adottate dalle organizzazioni in termini di etica, trasparenza, anticorruzione e, più in generale, di “governo virtuoso”, spicca il settore farmaceutico

Al contrario, tra le imprese con gli score più bassi figurano quelle agricole, turistiche ed immobiliari.

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Le agevolazioni per le aziende Green in Italia

Secondo uno studio condotto da CRIF è emerso che un elevato score ESG fa decrescere le probabilità di default dell’azienda, accresce  la reputazione aziendale e permette di  risparmiare a livello economico nel lungo periodo.

Per incentivare le aziende a migliorare le proprie pratiche ESG e, in particolare, ridurre le emissioni di CO2, lo Stato italiano ha previsto una serie di misure e finanziamenti , tra cui: 

  • Le misure per la Transizione 5.0, introdotte con il Decreto Legge 19/2024 del 2 marzo 2024 del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), prevedono un piano di agevolazioni fiscali per le aziende che investono nell’autoproduzione di energia rinnovabile ed in tecnologie innovative  volte a ridurre i consumi energetici e rendere la produzione più sostenibile. 

Tali agevolazioni sono concesse tramite crediti d’imposta con diverse aliquote in base ai volumi di investimento e in termini di risparmio energetico.

  • La misura dei Beni strumentali, anche detta Nuova Sabatini, è un’agevolazione prevista ed attuata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per aiutare e facilitare l’accesso al credito delle imprese ed incrementare la competitività del sistema produttivo delle aziende italiane. Nella misura è presente anche una dotazione finanziaria destinata ad investimenti green a basso impatto ambientale. Alle PMI interessate all’acquisto o acquisizione di operazione di leasing finanziario  di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo che abbiano un basso impatto ambientale è possibile beneficiare di  contributi a conto impianti.
  • Il SIMEST L. 394/81 prevede dei programmi finalizzati a favorire la transizione ecologica delle PMI offrendo loro dei finanziamenti agevolati per sostenere le spese rivolte ad investimenti nella sostenibilità ambientale e sociale (es. efficientamento energetico, idrico, mitigazione impatti climatici, ecc.) oppure per coprire le spese di ottenimento e mantenimenti di certificazioni ambientali legate agli investimenti che sono l’oggetto del finanziamento.
  • Il fondo a sostegno della transizione ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. Le imprese italiane, di qualsiasi dimensione, possono beneficiare di contributi a fondo perduto finalizzati all’adozione di pratiche circolari che consentano un uso più efficiente delle risorse nei propri processi produttivi, ad esempio tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

La transizione è possibile!

La transizione ESG rappresenta una sfida significativa ma indispensabile per le imprese italiane. Nonostante le difficoltà iniziali, quali i costi di investimento e la mancanza di competenze specifiche, l’adozione di pratiche sostenibili è cruciale per migliorare le performance aziendali in termini economici, di efficienza operativa e di reputation

I dati mostrano che è possibile perseguire una strategia di sostenibilità, sebbene con maggiore facilità per le grandi aziende rispetto alle PMI. 

Il supporto dell’Unione Europea e del governo italiano è quindi fondamentale per aiutare le piccole e medie imprese ad avviare anch’esse il percorso di transizione ecologica.

Grazie ai fondi per la transizione del PNRR ed alle altre agevolazioni fiscali “green” introdotte negli ultimi anni in Italia, le aziende italiane possono fruire di una grande opportunità per investire in progetti volti al miglioramento del proprio impatto ambientale, contribuendo al contempo all’incremento della competitività e resilienza aziendale.

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Cartiera Cologno SpA
20/03/2024 – Google Reviews 5 stelle

Abbiamo avuto modo di conoscere Bilanciarsi per l’assistenza nella richiesta del Rating di Legalità. Siamo rimasti molto soddisfatti per la celerità e la professionalità ricevuta, nella fattispecie il nostro riferimento è stato il Dott. Filippo Amadei. Diamo quindi 5 stelle come feed-back. Leonardo Caponetti Direttore Generale di Cartiera di Cologno Spa

Traffic Tecnology SpA
17/09/2023 – Google Reviews 5 stelle

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