Il 16 Febbraio 2012 noi di BilanciaRSI abbiamo partecipato alla V Conferenza Annuale promossa dall’Istituto per l’Innovazione sociale di ESADE.
L’incontro, tenutosi a Barcellona, si è caratterizzato come una tavola rotonda internazionale all’interno della quale sviluppare idee e buone pratiche, col fine di promuovere l’innovazione all’interno delle organizzazioni.
Dalla conferenza è emersa la necessità di far si che la Pubblica Amministrazione, le aziende, le università, e tutte le organizzazioni in generale, collaborino e si propongano come portatori di innovazione, incorporando l’innovazione nella propria cultura organizzativa. Considerazione vera ed attuale specie in questo momento e in questo contesto globale, ancora caratterizzato dagli strascichi della crisi economica.
L’incontro ha posto un focus particolare sulla definizione del legame fra innovazione e sostenibilità, unione in cui l’innovazione rappresenta il fattore chiave per superare la crisi politica, sociale e ambientale, e in cui la sostenibilità è essenziale per costruire un mondo più giusto e una società più equilibrata.
I casi di studio che sono stati trattati come best practices internazionali durante l’incontro, testimoniano che le imprese che hanno maturato una solida concezione della Responsabilità Sociale d’Impresa, hanno saputo differenziarsi e crescere anche durante la crisi, e l’elemento fondamentale che le ha caratterizzate e che ha garantito il loro successo è l’innovazione, anche dal punto di vista ambientale.
Queste imprese considerano la RSI come un’opportunità e non come un costo, hanno captato il cambiamento sociale e hanno saputo anticiparlo basandosi, appunto, sull’innovazione. In virtù di ciò, le necessità ambientali e sociali vengono affrontate da questi attori attraverso un approccio volto all’innovazione, che porta anche al ripensamento di prodotti e servizi, e alla ristrutturazione della catena di fornitura. Il risultato di questi cambiamenti è un circolo virtuoso in cui le imprese che coniugano l’innovazione alla sostenibilità riescono a dare risposte concrete ad aspetti di problematicità ambientali e sociali, e allo stesso tempo riescono a crescere e a prosperare in un ambiente economico altamente competitivo.
Nel settore privato, l’innovazione è molto praticata. Alcune imprese usano la sostenibilità come un propulsore per la ricerca volta al miglioramento della produttività, modificando la loro value chain al fine di diventare molto più efficienti e di ridurre gli sprechi; altre lavorano in modo diverso rispetto al passato, includendo nelle loro decisioni strategiche anche considerazioni sull’ambiente e sulle comunità locali; si tratta in particolare di organizzazioni legate all’estrazione e all’uso delle risorse naturali. Alcune imprese appartenenti al settore estrattivo, ad esempio, si stanno sforzando di trovare soluzioni che vadano nella direzione di un’innovazione sostenibile, anche se il cammino è ancora lungo e migliorare è sicuramente difficile. Tanto è vero che dalle interviste ai manager che hanno in gestione miniere ed impianti estrattivi, è emerso che l’aspetto di problematicità preminente è gestire i rapporti con l’ambiente locale e le risorse naturali, nel tentativo di coesistere con l’agricoltura e condividere le risorse naturali, come ad esempio l’acqua. Ma una tale presa di coscienza testimonia anche una nuova consapevolezza che sta evolvendo, un nuovo atteggiamento per il quale la sostenibilità non è solo uno sforzo al quale viene associato un costo, ma altresì un’opportunità, colta da aziende che si impegnano verso la sostenibilità in diversi contesti.
Le aziende che appartengono a comparti che sfruttano le risorse naturali sono le prime ad avere a che fare con la sostenibilità: ad esempio il settore chimico, quello estrattivo, quello energetico. In tutti questi casi la sostenibilità non è un lusso, è una variabile che va affrontata qui e ora e che necessita di essere incorporata nel core business aziendale, per crescere.