Nonostante la correlazione fra le azioni umane ed il climate change sia sempre più evidente, l’impatto di tali azioni non viene ancora tenuto completamente in considerazione nelle decisioni economiche; al fine di analizzare i costi ed i benefici economici collegati ai cambiamenti climatici, è stata recentemente istituita una nuova commissione globale – la Global Commission on the Economy and Climate, comprendente i leader del mondo della politica, della finanza e del business di 14 Paesi guidati da Felipe Calderón, ex presidente messicano.
Lo scopo della commissione è implementare il New Climate Economy project, un progetto che esaminerà la correlazione fra performance economiche solide e buone politiche sul clima; ciò sarà reso possibile dal lavoro di esperti di economia di levatura internazionale. Il progetto, dal costo di 8.9 milioni di dollari, vuole contribuire al dibattito mondiale sulle politiche economiche, informando governi, aziende e responsabili delle decisioni di investimento.
Nonostante l’impatto delle azioni umane sul clima cresca sempre più e le prove del riscaldamento globale siano chiare, la maggior parte delle analisi economiche non tiene in dovuta considerazione i rischi crescenti derivanti dal climate change o i potenziali benefici che si potrebbero trarre dalle misure correttive. Per questo è importante indagare come si possa ottenere crescita economica e generazione di posti di lavoro da una parte, riducendo, allo stesso tempo, le emissioni ed il climate change.
In un periodo storico in cui i governi di tutto il mondo hanno difficoltà a migliorare la crescita, l’accesso all’energia e la sicurezza alimentare, è essenziale che i costi e i benefici delle politiche sul clima siano pienamente compresi; non è più possibile ottenere la crescita o sconfiggere il riscaldamento globale separatamente, è ora essenziale fare entrambe le cose.
Il progetto coinvolgerà direttamente i decision-maker preminenti dei ministeri della finanza, nonché le più grandi aziende e gli investitori, ed organizzazioni economiche preminenti come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Contributi provenienti dall’accademia, dal mondo del business e da altre istituzioni sono altresì benvenuti.
L’analisi globale dei risultati della ricerca verrà pubblicata a settembre 2014, esattamente un anno prima del termine delle negoziazioni per un nuovo accordo internazionale sul clima a Parigi nel 2015. La commissione presenterà successivamente le risultanze e raccomandazioni ai capi di governo, della finanza e dei ministeri dell’economia, ai business leader e agli investitori in tutto il mondo.
Credit: Articolo apparso il 26 settembre 2013 su Globe Net