Presto sarà più semplice valutare l’impatto ambientale delle organizzazioni, dal momento che stanno nascendo e si stanno affermando software come NCMS – Natural Capital Management System, creazione della società californiana Climate Earth, il cui scopo è quello di tradurre in cifre l’impatto ambientale.
Rendere evidenti i costi ambientali di una certa attività permetterebbe anche di inserire fra le voci di bilancio il cosiddetto “capitale ambientale”: il valore finanziario delle risorse e delle materie prime di cui un’organizzazione necessita per poter operare collegato all’analisi del consumo energetico, dello sfruttamento delle risorse idriche e del suolo, dell’inquinamento, delle emissioni e di altre voci simili.
I software come NCMS permettono, quindi, ad un’azienda di analizzare le performance ambientali di tutte le proprie divisioni e di mettere in evidenza quei “costi nascosti” e punti critici che necessitano di una soluzione alternativa. Per altro, l’analisi delle performance ambientali può poi essere applicata a tutta la supply chain, dando vita ad un’immagine esaustiva dell’impatto ambientale del business nel suo complesso.
Auspicabilmente nei mesi a venire assisteremo ad una diffusione di questi strumenti di valutazione degli impatti non strettamente finanziari, un passo in avanti nel contenimento degli impatti ambientali e nella razionalizzazione di tutte le risorse.