Non è semplice identificare un’azienda leader nella sostenibilità. Data la proliferazione di rating, classifiche, blog e indici, le opinioni sono molteplici e spesso in conflitto fra di loro. I metodi usati per calcolare le performance sostenibili sono spesso poco trasparenti e anche organizzazioni con una reputazione di primo piano spesso espongono risultati sensibilmente divergenti fra di loro. Pur generando dibattiti accesi, nessuno può davvero concordare sul significato intrinseco della sostenibilità.
Questa è però una buona notizia per la maggioranza delle aziende che stanno ancora cercando di implementare un percorso di responsabilità aziendale. Se nemmeno gli esperti possono essere d’accordo, la confusione permette alle organizzazioni di avere spazio e modo per studiare un percorso specifico di sensibilità. La cosa migliore da fare è evitare di cercare di capire dall’esterno se effettivamente il progetto che si vuole implementare porterà a risultati tangibili; piuttosto, le aziende dovrebbero rivolgersi al proprio personale e tentare di coinvolgerlo al massimo.
Tutto ha inizio dalla cultura aziendale, dal momento che, se un piano non riceve l’assenso unanime è difficile ottenere i risultati sperati. Se uno dei vostri scopi come azienda è fare progressi tangibili, allora occorre pensare alla sostenibilità in termini delle persone che lavorano per voi. Si tratta però di un argomento difficile da definire: la cultura aziendale è intangibile e, quando qualcosa è difficilmente definibile, è anche difficile da affrontare, migliorare o misurare.
Ci sono, comunque, alcuni consigli utili per ogni azienda che voglia progredire, a prescindere dallo stadio di applicazione della sostenibilità in cui si trova.
Innanzitutto occorre coinvolgere tutti nella definizione di cosa significa sostenibilità per l’azienda. Non esiste una definizione che vada bene per tutti e questo deficit crea un’opportunità di dialogo innanzitutto con gli stakeholder interni. Avviate la discussione in azienda e coinvolgete il maggior numero possibile di soggetti. Più opinioni otterrete, più è probabile che si generi consenso, poichè tutti sentiranno di aver svolto un ruolo nel percorso di sostenibilità. Una volta che si è ottenuto consenso sulla definizione di sostenibilità, dovrete comunicarla a tutti e, al fine di facilitare questo processo, potreste delegare il compito a un comitato interno composto da dipendenti che rappresentano il maggior numero di parti possibile. Questo gruppo composito assicurerà una diversità di prospettive rappresentate nella discussione e diffonderà il messaggio internamente.
In secondo luogo, anzichè pensare alla sostenibilità in termini specialistici, è più utile generalizzare. La sostenibilità dovrebbe essere trattata come una disciplina aziendale, non come una funziona aziendale, dunque, per creare una cultura delle performance sostenibili occorrono dipendenti con competenze cross-funzionali e che collaborino fra di loro. Un percorso sostenibile si sviluppa anche grazie alla cooperazione, che avrà anche il beneficio di creare una squadra di pensatori critici che possono essere assegnati a diversi ruoli aziendali e possono far avanzare l’organizzazione nel suo percorso di responsabilità sociale.
Ancora, buone idee e ottime prassi possono essere reperite osservando cosa succede fuori della vostra organizzazione. Le aziende migliori spesso sono quelle che sanno di aver molto da imparare. Portare una prospettiva nuova in azienda facilita il flusso delle idee e, dopotutto, la sostenibilità non è che un nuovo modo di pensare ad argomenti vecchi. E in un campo così nuovo c’è tanto da imparare: incoraggiate i vostri dipendenti a relazionarsi alle loro controparti in organizzazioni simili alla vostra e a parlare con loro, imparare da loro e condividere ciò che hanno appreso. Le aziende dovrebbero far parte di associazioni di settore e di network professionali, perchè si possono adottare le buone idee che provengono dall’esterno.
E’ anche utile parlare con la concorrenza; molti aspetti della sostenibilità sono certamente in comune con i vostri competitor e avviare un dialogo con la concorrenza implica che, i miglioramenti di tutti sono anche benefici diretti. Le aziende possono e devono competere nel mercato, ma per quanto riguarda la sostenibilità, dimostrare ai vostri dipendenti che anche la concorrenza ha elementi validi porrà basi solide per la cultura dell’onestà e dell’apertura.
Da ultimo, è più redditizio essere positivi, che negativi. In tema di sostenibilità, criticare o additare negativamente una mancanza di adeguatezza o di supporto a comportamenti responsabili serve solo ad allontanare i soggetti dal risultato finale, sia dal punto di vista interno che per quanto concerne il perimetro esterno dell’azienda. Costruendo una cultura di sviluppo sostenibile, le aziende devono sforzarsi di essere positive. Ringraziate gli impiegati per il loro supporto, incoraggiateli a prendere parte al processo e parlate degli esiti positivi associati alle vostre azioni.
Non importa a che stadio un’azienda si trovi nel suo percorso di sostenibilità, può sempre migliorare. Più i dipendenti sono allineati, più veloci saranno i progressi. Quando stabilite gli obiettivi aziendali, pensarli in termini di persone che possono appoggiare e condividere il progetto assicurerà il successo.
Fonte: una nostra libera traduzione di un articolo di Phillip Barlag per F@stcompany