La disuguaglianza economica è un fenomeno che ormai ha raggiunto proporzioni preoccupanti e che, recentemente, è stato dibattuto anche in occasione del World Economic Forum di Davos.
Chi pensa che la creazione di nuovi posti di lavoro sia la soluzione ad una condizione di disuguaglianza che si inasprisce sempre più, dimentica che posizioni sottopagate e poco qualificate non fanno che esacerbare la situazione. Sarebbe più opportuno, invece, affrontar il problema usando la responsabilità sociale come leva competitiva per lo sviluppo economico.
Le iniziative portate avanti da organizzazioni socialmente responsabili e più o meno grandi, a livello globale, sono molteplici e lasciano ben sperare. A titolo esemplificativo, proponiamo alcune riflessioni in merito:
1) Un’organizzazione socialmente responsabile investe nelle competenze di base. Se è vero che le scuole e le università non offrono più strumenti adeguati ad essere competitivi in azienda e nel mercato, allora la formazione e la cultura somministrate a livello aziendale dovrebbero sopperire a questo deficit. E quando le competenze di base saranno consolidate, allora perchè non pensare ad una collaborazione intra-settoriale, fra peer, che dia vita ad opportunità di alto profilo che producano risultati ancora migliori?
2) Un’organizzazione socialmente responsabile supporta le PMI. Nel mondo, molte grandi imprese supportano i piccoli agricoltori e molte piccole e medie aziende perseguendo, fra l’altro, l’obiettivo di consolidare la catena di fornitura e contribuire in misura sostanziale al benessere delle comunità di riferimento. In questo frangente però, ci sarebbero molte altre iniziative da implementare, considerato che, almeno in Italia, oltre il 93% dell’occupazione è generata da piccole e medie imprese, e sarebbe necessario espandere il supporto finanziario da offrire a queste realtà operose.
3) Un’organizzazione socialmente responsabile rafforza l’imprenditoria. Chi fonda un’azienda deve saper gestire i flussi di cassa, le attività di marketing, lo sviluppo del business, le risorse umane e molti altri aspetti. Nel mondo, una pratica interessante viene portata avanti da diverse grandi aziende che finanziano piattaforme gratuite online che offrono programmi di mentoring a giovani imprenditori, o corsi di formazione gratuiti.
4) Un’organizzazione socialmente responsabile dà il buon esempio. Nell’era della recessione, un CEO che guadagna cento volte di più del dipendente con lo stipendio più basso rappresenta un costume che, necessariamente, deve essere superato. Per questo, fortunatamente, gli incentivi per i CEO stanno evolvendo e sono proiettati nel lungo periodo. E’ già una buona cosa, anche se i dirigenti dovrebbero interrogarsi e discutere di cosa costituisce una giusta retribuzione, piuttosto che nascondersi dietro al riserbo contrattuale e alle porte chiuse.
Queste sono solo alcune delle buone pratiche portate avanti dalle aziende in tutto il mondo; certo, non sono idee nuove e ce ne sarebbero molte altre degne di nota e pubblicità. Supportare il benessere della società è uno dei compiti dell’impresa e si dà il caso sia anche un imperativo strategico che necessita di investimenti sempre maggiori. Nel contesto delle disparità di reddito, dovranno essere le imprese, guidate dai top manager, a mostrare la via per risollevare la situazione.
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