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Diritti Umani e Responsabilità Sociale

La delicata questione concernente la relazione tra il mondo delle imprese commerciali e la tutela dei diritti umani è entrata a  far parte dell’agenda politica globale a partire dagli anni Novanta in poi. Una delle prime iniziative promosse dalle Nazioni Unite sul tema sono state le “Norme sulle Imprese Transnazionali e sulle altre imprese commerciali”. Tale progetto, inizialmente messo da parte, è stato, poi, ripreso nel 2005. Il nuovo mandato per guidare l’iniziativa sulla questione dei “diritti umani e le aziende transazionali e altri tipi di imprese commerciali” è stato attribuito al Prof. Ruggie, UN Special Representative on Business and Human Rights.

Nel Giugno 2011, il Human Rights Council delle Nazioni Unite ha approvato i Guiding Principles on Business  and Human Rights, i principi, messi a punto dal Prof. Ruggie, frutto di sei anni di duro lavoro. Il Prof. Ruggie ha condotto, in prima persona, l’attività di ricerca in modo approfondito, e, per assolvere il compito affidatogli, si è avvalso dell’appoggio e della consulenza di un’eterogenea compagine di stakeholder, in grado di rappresentare gli interessi di aziende, governi, organizzazioni della società civile, comunità, individui interessati, avvocati e investitori. Man mano che il progetto prendeva vita, il Prof. Ruggie si è occupato anche di testare le conseguenze pratiche che i vari propositi avevano una volta applicati.

I “Guiding Principles” riflettono e sono costruiti sulla struttura a tre pilastri del “Protect, Respect and Remedy Framework, la raccomandazione adottata dal Prof. Ruggie dopo tre anni di ricerche. I tre pilastri fondamentali contenuti nel Framework sono i seguenti:

  • l’obbligo degli Stati di rispettare, proteggere e soddisfare i diritti umani e le principali libertà.
  • Il ruolo delle imprese consistente nell’adempiere tutte le leggi e rispettare i diritti umani.
  • La necessità delle vittime degli abusi di avere facile accesso a rimedi.

Di particolare interesse per il mondo degli affari è il secondo pilastro: la responsabilità delle imprese a rispettare i diritti umani. Secondo lo Special Representative è il punto di partenza per attuare la responsabilità delle imprese, oltre, naturalmente, all’adempimento delle leggi nazionali. La responsabilità di rispettare si applica ai diritti umani riconosciuti a livello internazionale. Per assolvere alla responsabilità di rispettare i diritti umani, le imprese devono comportarsi con due diligence.

I Principi dettano anche come le aziende devono mettere in atto il dovere di rispettare i diritti umani attraverso:

  1. Policy commitment: dichiarazione ufficiale da parte dei vertici aziendali ad impegnarsi a rispettare i diritti umani;
  2. Due diligence process: metodologia, composta di 4 fasi (Valutazione, Integrazione, Monitoraggio e Comunicazione), attraverso la quale le aziende identificano, mitigano e prevengono le violazioni dei diritti umani;
  3. Remediation: sistema extragiudiziale di risoluzione delle controversie che le aziende devono adoperare in caso di violazioni.

I principi sono 31, ognuno dei quali è accompagnato da una breve descrizione. Devono essere letti in modo sistematico e coerentemente con il loro obiettivo primario che consiste nel migliorare standard e pratiche sulla relazione tra mondo degli affari e i diritti umani. I principi si applicano a tutti gli Stati e a tutte le imprese profit, a prescindere dalla loro dimensione, settore, localizzazione, proprietà e struttura. I principi offrono una base di partenza per gli Stati che hanno intenzione di promuovere il rispetto dei diritti umani da parte delle imprese e forniscono un modello per le imprese che vogliano gestire in modo efficace il rischio di produrre impatti negativi sui diritti umani; infine, offrono agli stakeholder dei punti di riferimento necessari a valutare che le imprese rispettino realmente i diritti umani.

I principi guida non costituiscono, ad oggi, un documento legalmente vincolante, ma sono stati elaborati sui nessi esistenti tra norme e pratiche per Stati e aziende ed includono tematiche trattate in modo eterogeneo sia nel diritto internazionale che in quello interno.

Ciononostante, le aziende possono trarre enormi benefici dal rispetto dei diritti umani e dall’adozione di un comportamento sostenibile, visto che le informazioni al giorno d’oggi, grazie alla globalizzazione e alle nuove tecnologie, si diffondono così rapidamente e diffusamente che l’unico modo per un’azienda di evitare boicottaggi, campagne negative e difendere la propria reputazione e’ rispettare i diritti umani.

L’adozione dei Principi Guida rappresenta una novità nel modo di fare impresa e come standard globale non ha precedenti nella storia.

I principi, infatti, sono stati incorporati nelle linee guida della OECD e nella ISO 26000 e la Commissione Europea ha invitato le aziende europee ad applicare i Principi e si e’ impegnata a pubblicare entro la fine del 2012 un rapporto sull’applicazione pratica dei Principi. Perciò, sarebbe opportuno che tutti i governi e le aziende li applicassero nella gestione delle relazioni tra affari e diritti umani.

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