ESRS: lo stato dell’arte delle aziende europee

A luglio 2024, l’EFRAG ha pubblicato il documento “STATE OF PLAY AS OF Q2 2024: IMPLEMENTATION OF ESRS” che riporta i risultati dell’osservatorio EFRAG sulle prime pratiche di implementazione degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards)  di alcune aziende selezionate.

La ricerca si basa su interviste e sondaggi condotti con 28 grandi aziende europee in otto settori diversi. Le aziende sono state selezionate in base alle dimensioni e alla maturità nei loro sforzi di implementazione ESRS. Le interviste e i sondaggi hanno seguito una serie di domande che coprivano gli argomenti presentati nello studio, tra cui la valutazione della doppia materialità, i data-point, la catena del valore e l’approccio organizzativo alla rendicontazione ESG.

Di seguito le principali evidenze emerse:

Double Materiality Assessment (DMA):

  • La maggior parte delle aziende sta adottando un approccio basato su dati oggettivi per la DMA, utilizzando una combinazione di dati interni, dati di terze parti e input di esperti interni e stakeholder. Questo rappresenta un passaggio significativo rispetto agli approcci più qualitativi utilizzati in passato. Tuttavia, vi sono ancora molte lacune su metriche standardizzate e sulla soggettività delle valutazioni di rilevanza (cfr. criticità del materiality assessment ).
  • Alcune aziende considerano ancora la DMA come un semplice esercizio di conformità, il che potrebbe portare a un’analisi meno completa.
  • Le aziende riconoscono l’importanza di coinvolgere gli stakeholder nella DMA, ma l’approccio varia in modo significativo. Alcuni utilizzano principalmente sondaggi, mentre altri preferiscono interviste o workshop.

Applicazione dei Datapoints:

  • Molte aziende non hanno ancora integrato i risultati della DMA nella loro analisi dei datapoint da riportare (c.d. processo di “Information Materiality”), il che potrebbe portare all’inclusione di più informazioni del necessario.
  • La maggior parte delle aziende utilizza l’Implementation Guidance 3 (IG 3) per condurre un’analisi dei gap e alcune la utilizzano anche come base per anticipare la futura tassonomia di tagging digitale.
  • L’adozione del concetto di “Information Materiality” è ancora limitata, il che suggerisce che potrebbe essere necessaria una maggiore chiarezza su come applicare questo principio.

Informazioni relative alla Value Chain:

  • L’analisi della catena del valore è l’area meno sviluppata, con molte aziende che adottano ancora una mappatura aggregata semplificata e utilizzano le disposizioni transitorie. Questo approccio rischia di non riflettere adeguatamente la complessità delle catene del valore e di non identificare tutti gli impatti, i rischi e le opportunità materiali.
  • Le aziende riconoscono la necessità di una maggiore granularità nella mappatura della catena del valore, ma faticano a trovare il giusto equilibrio tra dettaglio e aggregazione.
  • Esiste una differenza significativa tra istituzioni finanziarie e non finanziarie nell’approccio alla catena del valore, con le prime che si concentrano principalmente sulla catena del valore a valle e le seconde che hanno una maggiore visibilità della loro catena del valore a monte. Questa differenza di approccio potrebbe creare difficoltà nella comparabilità delle informazioni tra settori, richiedendo eventualmente linee guida più settoriali per garantire una reportistica coerente.

Approcci organizzativi al reporting ESG:

  • C’è una crescente collaborazione inter-funzionale, con diversi dipartimenti coinvolti nel processo di implementazione degli ESRS, tra cui Sostenibilità, Finanza, Risk Management, Risorse umane e Audit. Tale collaborazione è positiva, ma richiede tempo per essere efficiente. È fondamentale definire chiaramente ruoli e responsabilità all’interno dell’azienda per garantire un flusso di lavoro fluido.
  • La maggior parte delle aziende ha adottato o sta adottando controlli di qualità interni simili a quelli utilizzati per il reporting finanziario, al fine di garantire l’accuratezza e l’integrità dei dati ESG. Tuttavia, l’implementazione degli ESRS richiede nuove competenze e risorse, sia in termini di personale che di tecnologia. Le aziende devono quindi investire in formazione e sviluppo del personale e nell’adeguamento dei sistemi informativi.
  • Molte aziende riconoscono la necessità di una trasformazione IT per supportare il reporting ESG, ma i tempi di implementazione variano a causa di incertezze normative e della limitata disponibilità di fornitori di dati.

Conlcusioni

È evidente come l’implementazione degli ESRS rappresenti una sfida significativa per le aziende. Le difficoltà principali riguardano la comprensione e l’applicazione di nuovi concetti come la double materiality e l’information materiality, la mappatura e l’analisi della catena del valore, la gestione di nuove competenze e risorse e l’adeguamento dei sistemi informativi. Superare queste difficoltà richiederà tempo, impegno e un’attenta pianificazione da parte delle aziende, oltre a un supporto continuo da parte degli standard setter e delle istituzioni.


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20/03/2024 – Google Reviews 5 stelle

Abbiamo avuto modo di conoscere Bilanciarsi per l’assistenza nella richiesta del Rating di Legalità. Siamo rimasti molto soddisfatti per la celerità e la professionalità ricevuta, nella fattispecie il nostro riferimento è stato il Dott. Filippo Amadei. Diamo quindi 5 stelle come feed-back. Leonardo Caponetti Direttore Generale di Cartiera di Cologno Spa

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