Nell’ottica di limitare i comportamenti speculativi e non sostenibili che non generano valore nel lungo termine ma solo nel breve periodo e che sono stati causa primaria delle recente crisi, il Parlamento Europeo ha votato il Rapporto sull’Innovative Financing.
Si tratta di documento molto importante, che contiene significative proposte di intervento contro la crisi e proposte per stabilizzare i mercati ed evitare che crisi come l’ultima che ha colpito i mercati mondiali possano ripetersi. Ma, sopratutto, è un Rapporto che affronta di petto la difficile situazione di deficit di molti stati membri e propone strumenti per mettere in ordine i bilanci pubblici senza distruggere il welfare.
In particolare, prevede l’istituzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie a livello europeo.
Come anche molti economisti hanno affermato, questa tassa va a colpire solo le operazioni speculative e non i cittadini, le banche o le imprese, sulle quali, per altro, avrà un effetto positivo e di incoraggiamento degli investimenti finanziari a lungo termine.
Come riportano i promotori della tassa, tra cui una coalizione di una trentina di ong internazionali guidate da Oxfam, uno studio dell’Istituto austriaco di ricerca economica afferma che basterebbe un prelievo dello 0,05% sulle transazioni di bond, valute e derivati per raccogliere ogni anno oltre 210 miliardi di euro nella sola Ue.