Nell’Italia di oggi è più che mai necessaria la mobilitazione di tutte le parti interessate per dare nuovo stimolo al processo di crescita economica e di miglioramento dei livelli occupazionali e di benessere sociale.In particolare, il bisogno urgente di accedere a finanziamenti costituisce un tema critico in questi anni, che andrebbe affrontato avvalendosi di strumenti di supporto attentamente calibrati.
Uno degli strumenti di supporto nato recentemente è il Rating di legalità, finalizzato alla selezione di imprese virtuose sulla base di una serie di parametri normativi ed extranormativi quali ad esempio lo status giudiziario dei responsabili delle società, i certificati antimafia, la rete delle forniture e l’adozione di pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa.
Secondo quanto dichiarato all’Adnkronos da Andrea Casadei, direttore della ricerca di Bilanciarsi, e successivamente ripreso dal quotidiano Libero, il Rating ”sancisce il riconoscimento ufficiale del valore etico di un’impresa che valorizza la legalità”. Si tratta di un contrassegno ”fondamentale per valorizzare le realtà operose e davvero sostenibili, togliendo d’altra parte spazio all’economia distorta imposta dalla criminalità organizzata e favorendo, in termini di priorità nell’aggiudicazione degli appalti pubblici e di accesso al credito, le aziende: dotate di sistemi anti-corruzione e di codici etici; che denunciano il racket e aderiscono fattivamente alle associazioni antimafia”.
La genesi di questo strumento si ritrova nell’ambito del sistema premiale previsto per le imprese virtuose, l’articolo 5-ter, introdotto nel D.d.L.di conversione del D.L. 1/2012′.
Tale norma ”prevede che le aziende con un fatturato di almeno 2 milioni di euro, operanti nel territorio nazionale e iscritte al registro delle imprese da almeno due anni, possano richiedere all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) l’elaborazione di un Rating di legalità, prefigurando dunque la promozione concreta di principi etici nei comportamenti aziendali, dal momento che il rating assegnato a ciascuna impresa sarà metro di valutazione dell’affidabilità della stessa e assumerà rilievo sia per la concessione di finanziamenti pubblici, sia per l’accesso al credito bancario”.
L’ottenimento del Rating da parte di un’azienda dovrà essere riconosciuto anche dalle PA all’atto dell’assegnazione di bandi o contributi. Pertanto, il Rating diventa un fattore premiante in due momenti fondamentali nella vita di un’impresa: l’inserimento nel sistema dei finanziamenti pubblici e l’accesso al credito.
L’Agcm elabora questo strumento, che permette di mettere in luce le imprese virtuose, ”attribuendo un punteggio, da una a tre stellette, alle imprese che ne fanno richiesta”. Una stelletta verrà assegnata dall’Antitrust ”alle aziende con imprenditori (o soci, rappresentanti e dirigenti apicali, se impresa collettiva) che non abbiano ricevuto sentenze di condanna per reati tributari e reati contro la Pa e che non abbiano procedimenti penali in corso per reati di mafia. Inoltre, è necessario che, nel biennio precedente, l’impresa non sia stata condannata per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori”.
Da ultimo, ‘è essenziale anche l’assenza di accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato e di provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici. L’impresa, poi, dovrà dichiarare di eseguire pagamenti e transazioni finanziarie per le somme oltre i mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili’. Il punteggio sale a due e, poi, a tre stellette se sono rispettati fino a sei altri requisiti, tra i quali l’adesione e il rispetto del Protocollo di legalità sottoscritto dal ministero dell’Interno e da Confindustria. Ulteriore requisito è la denuncia di reati previsti dal regolamento commessi a danno dell’imprenditore o di familiari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale. Per raggiungere il punteggio massimo l’impresa dovrà anche adottare processi per garantire forme di Responsabilità sociale d’impresa.
Fonte: Adnkronos Per leggere l’articolo su Adnkronos clicca qui