Nel mondo finanziario è crescente la tendenza a valutare un Organizzazione non solo per le sue performance economiche, ma anche attraverso elementi non finanziari, fino a poco tempo fa non considerati nelle analisi economico-finanziarie tradizionali.
Questa integrazione extra-finanziaria è comunemente conosciuta con l’acronimo ESG – Environmental, Social e Governance, termine che si riferisce a quegli elementi organizzativi dell’azienda legati alle politiche ambientali, sociali e di governance.
Una recente iniziativa sembrerebbe confermare questa tendenza. Ventiquattro investitori istituzionali guidati da Aviva Investors hanno scritto a trenta delle principali Borse mondiali chiedendo loro di affrontare la questione dell’inadeguatezza delle comunicazioni delle società quotate in merito ai loro livelli di sostenibilità.
La lettera fa parte di una più ampia iniziativa che è stata lanciata da Aviva Investors e appoggiata dai Principi di investimento responsabile (PRI) delle Nazioni Unite nel 2008. Tale iniziativa punta ad incoraggiare le Borse a trovare soluzioni che migliorino la qualità del reporting in tema di sostenibilità da parte delle società quotate sui loro listini. La lettera include inoltre una classifica sulla sostenibilità delle Borse, che valuta, in base a dati Bloomberg, l’attuale livello di trasparenza delle comunicazioni da parte delle società quotate in merito ai fattori ambientali, sociali e di governance.
Le Borse con il più alto numero di società che già pubblicano dati relativi ai fattori ambientali, sociali e di governance sono: Euronext Parigi, la Borsa di Tokio, la Borsa di Helsinki, Euronext Amsterdam, Euronext Lisbona e Borsa Italiana.
Sono due le soluzioni particolarmente auspicate da Aviva Investors:
- che nei requisiti di quotazione vengano introdotte valutazioni in merito a quanto sia responsabile e sostenibile il modello di business delle società quotande;
- che strategie di sostenibilità nel lungo termine vengano messe al voto delle Assemblee Generali degli Azionisti.
Paul Abberley, CEO di Aviva Investors Londra ha dichiarato: “i mercati sono influenzati dalle informazioni. La mancanza di informazioni dovuta a una parziale o del tutto assente pubblicazione dei dati relativi ai temi ambientali, sociali e di governance rende difficile valutare i rischi e le opportunità associati a una società, soprattutto per degli investitori a lungo termine come noi. Riteniamo che le Borse possano avere un ruolo fondamentale nel rendere più sostenibili i mercati dei capitali grazie alla loro capacità di monitorare e influenzare le operazioni e le strategie delle società che vogliono accedere alla quotazione”.
Georg Kell, Executive Director del Global Compact delle Nazioni Unite, uno dei principali sostenitori dell’iniziativa, ha aggiunto: “molte società hanno capito che gli azionisti di lungo termine si auspicano l’integrazione di principi di sostenibilità nelle strategie aziendali e la comunicazione trasparente sui progressi fatti rispetto a tali principi. Solo quando gli investitori hanno a disposizione questo tipo di informazioni, sono veramente in grado di valutare una società rispetto ai suoi competitor e di allocare il capitale di conseguenza. Per questo, anch’io ritengo che le Borse abbiano un ruolo importante nel promuovere la creazione di mercati davvero sostenibili”.
“Le grandi società spesso producono bilanci sociali di buona qualità, ma il più delle volte le informazioni riportate non si prestano a confronti e sono quindi poco utili. Questa iniziativa dimostra una maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile, ma anche quanto sia forte da parte del mercato la richiesta di una standardizzazione nel riportare i fattori ambientali, sociali e di governance. Sono d’accordo nel sostenere che le Borse abbiano un ruolo importantissimo, in quanto hanno il potere di diffondere le best practice a livello nazionale e possono contribuire agli sforzi internazionali per armonizzare il reporting dei bilanci sociali”. Ha concluso James Zhan, Director Division on Investment and Enterprise, UNCTAD, che l’8 settembre scorso ha organizzato a Xiamen, in Cina, il World Investment Forum sulle ‘Borse Sostenibili’.
I ventiquattro firmatari delle lettera, che iniseme gestiscono asset per 1,6 trilioni di dollari, sono: Allianz Global Investors Investments Europe, AP7, Australian Council of Super Investors, Aviva Investors, BC Investment Management Corporation (bcIMC), Church of Sweden, Dexia Asset Management, Environment Agency Active Pension Fund, EQAO, Ethos Foundation, Fonds de réserve pour les retraites – FRR, Mn Services N.V., NEI Investments, North East Scotland Pension Fund, Pax World Management LLC, RCM a company of Allianz Global Investors, SNS Asset Management, Solaris Investment Management, Sparinvest, “TD Asset Management (TD Asset Management Inc., TDAM USA Inc.)”, The Co-operative Asset Management, Trillium Asset Management, Triodos Investment Management B.V., e VIP (Vereinigung Institutionelle Privatanleger) eV. Hanno inoltre firmato la lettera quattro provider di servizi finanziari: Ceres, Ethix SRI Advisors, Fondation Guilé e Illac Ltd.
Lo scopo principale della proposta di Aviva Investors di adottare uno standard nei sistemi di reporting della corporate responsibility – e del voto associato all’Assemblea Annuale degli Azionisti – è quello di creare il giusto livello di discussione nei consigli di amministrazione delle società quotate di tutto il mondo, e in seguito, tra le società stesse e i propri azionisti. La proposta indica il Global Compact delle Nazioni Unite come una struttura di riferimento appropriata per i consigli di amministrazione, e suggerisce di condurre l’attività di reporting sul principio “comply or explain” (in base al quale i comportamenti che si discostino dagli standard fissati devono essere debitamente motivati).
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