Con questo articolo ci proponiamo di introdurre l’argomento delle Benefit Corporation – o anche B Corp – nuove tipologie di aziende che si affiancano ai più tradizionali modelli organizzativi For Profit e Non Profit.
Una Benefit Corporation sceglie volontariamente di rispettare i più alti standard di ‘scopo’, ‘responsabilità’ e ‘trasparenza’, anche per distinguersi in un mercato piatto e confuso.
In particolare, lo scopo di queste organizzazioni è quello di avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente; la loro responsabilità si declina nella considerazione degli impatti generati dalle proprie decisioni, non solo sugli azionisti, ma anche sui lavoratori, sulla comunità di riferimento, sull’ambiente e, più in generale, su tutti i portatori d’interesse dell’organizzazione. Da ultimo, una B Corp segue un alto standard di trasparenza, rendendo visibile il proprio impatto materiale positivo sulla società e sull’ambiente.
L’aspetto innovativo rispetto al passato è costituito dallo scopo con cui una B Corp svolge attività di business: si tratta di ottimizzare i risultati economici, piuttosto che perseguire la loro massimizzazione ad ogni costo e tale impegno viene espressamente manifestato tramite una dichiarazione di interdipendenza.
La prima B Corp è stata fondata nel 2010 nello stato americano del Maryland. Oggi sono 21 gli Stati americani in cui la forma societaria For Benefit si affianca ai modelli di For Profit e Non Profit. La nascita di queste nuove organizzazioni è stata possibile anche grazie ad un cambio di normativa aziendale, che permette la costituzione di un nuovo tipo di azienda, alla cui fondazione viene messo per iscritto che, oltre alla mera generazione di profitto, l’azienda persegue un ulteriore scopo elettivo, a beneficio della collettività e dell’ambiente.
In questo modo, appunto, il CdA si trova ad adempiere ad un doppio mandato: generare profitto per gli azionisti e, contestualmente, perseguire il business intendendolo come una forza di rigenerazione della società e del pianeta.
Oltre agli Stati Uniti d’America, una variante di B Corp si è anche fortemente affermata in Germania, dove, a norma di legge, alle aziende viene richiesto di oltrepassare la tradizionale generazione di profitto per offrire maggiori garanzie alla forza lavoro. In virtù di ciò, ogni CdA ospita fra i suoi direttori uno o più rappresentanti delle Organizzazioni sindacali.
Negli Stati Uniti non è il governo a decidere quale sia il mezzo tramite cui una B Corp possa fare del bene alla società e o al pianeta, ma è ogni organizzazione a perseguire un obiettivo scelto individualmente. Robert J. Shiller, premio Nobel per l’economia nel 2013, ha definito le B Corp come un grande esperimento sociale sostenendo che, per altro, esse potrebbero portare ad una maggiore generazione di profitto nel medio e lungo termine.
Seppure i teorici dell’economia abbiano suggerito che il perseguimento di un doppio scopo possa creare confusione e, potenzialmente, diminuire l’efficacia delle aziende nella generazione del profitto, i dati fino ad ora raccolti dimostrano che oggi, nel mondo, esistono 900 B Corp (solo 5 anni fa il dato era pari a 0), che le cifre sono in aumento e anche lo stato americano del Delaware, che ospita circa la metà delle grandi aziende americane, ha completato l’iter legislativo relativo a questa nuova forma societaria.
La situazione sta evolvendo anche in Europa (e in Italia) dove l’ente no profit B Lab Europe è attivo nella promozione dell’introduzione della nuova forma giuridica nella legislazione Europea. Nativa è la “Powerhouse” di B Lab per lo sviluppo e la promozione, anche a livello legislativo, delle B Corporation in Italia.
La fondazione non è l’unico modo con cui un’organizzazione può diventare B Corp; infatti, in attesa che l’iter legislativo si compia, un’azienda for profit può evolvere e diventare B Corp attraverso il processo di Certificazione sviluppato dall’organizzazione B Lab e disponibile a livello globale.
L’azienda si sottopone ad un protocollo di valutazione – il B impact Assessment – per la misura del profilo di Scopo, Responsabilità e Trasparenza che coinvolge l’intera organizzazione, anziché un solo prodotto. Il processo di valutazione analizza sia gli aspetti formali – atto costitutivo, compagine azionaria ecc – che quelli operativi dell’attività aziendale e, all’esito dell’ottenimento di uno score superiore a 80 / 200, l’azienda raggiunge lo status di B Corp, previa verifica da parte di un ente terzo.
Ad oggi, la comunità delle B Corp ammonta a 935 elementi sparsi in 60 settori produttivi e 29 diversi paesi nel mondo. Si tratta di un fenomeno osservato con attenzione da sempre più investitori, oltre che dagli opinion leader mondiali, perchè sebbene massimizzare il profitto e contestualmente creare benessere non sia un’obiettivo facilmente perseguibile, se questo modello avesse realmente successo potrebbe anche ridisegnare il futuro del capitalismo.