E’ di questi giorni la notizia della pubblicazione da parte dell‘ILO – l’Organizzazione Internazionale del Lavoro – di uno studio globale relativo al lavoro minorile.
I dati mostrano che, nonostante si siano riscontrati significativi progressi (nel 2003 i dati denunciavano 246 milioni di minori interessati, a fronte di 168 milioni nel 2013), è ancora preoccupante il numero di bambini tuttora sottoposti alle forme peggiori di sfruttamento.
Ciò, purtroppo, non consentirà di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Ilo stessa, e condiviso dalla comunità internazionale, di eliminare le peggiori forme di sfruttamento entro il 2016. Il lavoro minorile è un fenomeno mondiale dal quale nessun paese o regione è del tutto esente e più della meta’ dei 168 milioni di bambine e bambini lavoratori nel mondo svolgono lavori pericolosi che hanno conseguenze dirette sulla loro salute, sicurezza e sviluppo di individui.
Il rapporto sottolinea come la collaborazione tra governi, organizzazioni di imprenditori e di lavoratori e società civile, con l’appoggio della comunità internazionale, permetta di sottrarre i bambini ad un lavoro per loro dannoso, di mandarli a scuola, di migliorare le loro condizioni di vita e di rompere il cerchio del lavoro minorile e viene pubblicato – significativamente – alla vigilia della Conferenza Globale sul lavoro minorile che si terrà a Brasilia il prossimo mese.
Credits: Rapporto Globale sul Lavoro Minorile