“Il PIL non può costituire la chiave di lettura di tutte le questioni oggetto di dibattito pubblico. In particolare, il PIL non misura la sostenibilità ambientale o l’inclusione sociale ed occorre tenere conto di questi limiti quando se ne fa uso nelle analisi o nei dibattiti politici”.
Ciò è quanto emerso dalla terza Conferenza del Beyond GDP, network composto dal Parlamento Europeo, la Commissione Europea, l’OCSE, il Club di Roma e il WWF, e nato con il fine di scambiare opinioni, informazioni e punti di vista in merito agli indicatori e ai criteri di misurazione della ricchezza e dello sviluppo.
A termine dei lavori del Beyond GDP è stato diffuso una Comunicazione della Commissione Europea intitolata “Non solo PIL. Misurare il progresso in un mondo in cambiamento”.
Il contenuto della Comunicazione rappresenta una tabella di marcia per la costruzione di nuovi indicatori che consentano di misurare il benessere e il progresso superando il tradizionale indicatore economico del PIL.
Le azioni prioritarie individuate dal gruppo di lavoro sono essenzialmente 5:
• Completare il PIL con indicatori ambientali e sociali. Entro il 2010 il Beyond GDP si impegna a presentare una versione pilota un indice in grado di valutare il progresso compiuto nei principali settori della politica e della tutela ambientali.
• Intensificare gli sforzi per accelerare i tempi nella produzione di dati relativi all’ambiente e alla situazione sociale.
• Fornire relazioni più accurate sulla distribuzione e sulle disuguaglianze che consentiranno una migliore definizione delle politiche in materia di coesione sociale ed economica.
• Creare una tabella europea di valutazione dello sviluppo sostenibile così da determinare le tendenze ambientali e il benchmarking delle best practice.
• Sviluppare l’integrazione del PIL e dei conti nazionali, che presentano la produzione, il reddito e la spesa nell’economia, con una contabilità ambientale e sociale.
Estratto dalla Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlmento Europeo: “Non solo PIL. Misurare il progresso in un mondo in cambiamento”. (Bruxelles, 20.8.2009. COM – 2009 – 433 definitivo)