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SOSTENIBILITÀ COME LEVA COMPETITIVA NELLA NEW ECONOMY

È opinione comune pensare che durante periodi di recessione economica, come quello che sta attraversando la nostra economia globale, le imprese si focalizzino esclusivamente su politiche aziendali di breve termine, come il taglio dei costi.
Al tempo stesso, invece, ci sono aziende che optano per approcci sostenibili nel fare business.

Una recente ricerca, condotta da IBM su 244 dirigenti aziendali di tutto il mondo, conferma quanto detto.
I dati dell’analisi mostrano come molte aziende si stiano focalizzando sempre più su issues di carattere sociale ed ambientale come strumento strategico. Il 60% degli intervistati afferma che la Responsabilità Sociale d’Impresa è aumentata all’interno della loro organizzazione, rispetto ad un 6% degli intervistati che dà alla RSI una priorità più bassa.

Ciò che principalmente guida questa continua attenzione alla RSI sono l’interesse e le crescenti aspettative degli stakeholders.
La realtà è che la RSI sta diventando una lente attraverso la quale un’azienda è valutata. A ciò si associa una nuova idea di consumatore.
Per capire i nuovi consumatori, bisogna tener presente che questi non si preoccupano solamente delle buone cause compiute dalle aziende da cui acquistano il prodotto. Piuttosto sono interessati a tutta la catena di valore di un azienda, dai fornitori ai distributori.

Inoltre, per ciò che concerne i mercati emergenti, le grandi compagnie puntano sulla reputazione come fattore chiave per la crescita e l’accesso a questi mercati.

Più di 2/3 delle aziende intervistate reputano la RSI come parte integrante del loro business per far crescere nuovi flussi di capitali. Come risultato, però, devono affrontare nuovi scenari decisionali.

L’implementazione di strategie sostenibili richiede una approfondita comprensione dei trade-offs di fattori come la qualità, il servizio clienti, i costi e l’impatto ambientale.
In molti casi, questi fattori devono essere valutati per il loro impatto su tutta la catena logistica dei fornitori e del ciclo di vita del prodotto.

Ogni funzione della catena logistica contribuisce, infatti, a ridurre il CO2, l’acqua, i rifiuti e altri fattori ambientali. Un modello di trade-off analizza l’impatto di fattori come il design, il packaging ed il trasporto. Strategie come queste rappresentano le leve per influenzare costi, qualità e servizio, così come l’ambiente.

Tanto più queste “leve” vengono “incorporate” all’impatto ambientale, tanto più l’azienda potrà definirsi ambientalmente sostenibile in tutti gli aspetti del proprio business. Di conseguenza, ciò rende il business, i suoi prodotti e i servizi più attraenti per quella quota crescente di consumatori etici, diminuendo allo stesso tempo i costi legati all’inefficienza ambientale.

Queste nuove strategie e trade-offs richiedono alle aziende di raccogliere e analizzare una vasta quantità di informazioni di carattere ambientale, non solo per ciò che concerne l’attività propria dell’azienda, ma anche le informazioni relative all’attività dei propri fornitori e partner, consumatori e, nel caso di collaborazioni, organizzazioni non profit.
Nella ricerca la metà degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato la quantità di informazioni di questo genere.
Uno dei grandi vantaggi della cosiddetta “era dell’informazione” è la disponibilità di reperire dati e informazioni in tempo reale. Tuttavia, la raccolta di informazioni collegate alla sostenibilità aziendale sono scarse. Nell’area del carbon management, ad esempio, otto dirigenti aziendali su dieci dichiarano che la raccolta di informazioni in questo settore è poco frequente. Ancor meno frequente è la raccolta di informazioni sui propri fornitori. Nel complesso, circa uno su tre dei dirigenti afferma di non raccogliere informazioni sullo stato della sostenibilità dei propri fornitori.

Rendere le informazioni inerenti alla RSI più rilevanti richiede l’individuazione e la definizione di standards (norme), che rendono più veloce la fase di raccolta dei dati. Una recente ricerca effettuata tra le 500 aziende individuate dal Financial Times rivela che esistono 34 differenti metodi, solo per ciò che concerne la misurazione delle emissioni di CO2. In altri casi, invece, capita che le norme e certificazioni sono in conflitto tra di loro.

Nel complesso, gli standards odierni non forniscono una visione a 360 gradi della sostenibilità. Spesso questi sono isolati e non forniscono una visione integrale del prodotto.

Per risolvere i vari problemi legati a politiche sostenibili, le compagnie devono adottare un nuovo approccio, focalizzato su quattro principali aree:

–    Una governance più partecipativa e delle piattaforme multi-stakeholder che diano spazio ai diversi portatori di interesse. British Retail Marks & Spencer, ad esempio, ha lanciato un network on-line dove i propri fornitori possono comunicare su nuove idee relative alla sostenibilità.
–    Nuovi metodi di raccolta delle informazioni. Ad esempio 12 delle maggiori aziende di bevande si sono riunite per definire metodi e best-practices sull’uso dell’acqua, della conservazione, etc.
–    Nuove funzionalità di analisi dei dati. La possibilità di acquisire più dati in tempo reale permette di rendere più veloce la prevenzione dei rischi. Ad esempio, in uno dei propri impianti IBM analizza, attraverso l’uso di sensori, le informazioni inerenti all’utilizzo dell’acqua. Attraverso questo sistema si è assistito ad una riduzione del consumo di acqua del 27%, con un risparmio finora di 3 milioni di dollari l’anno.
–    L’ottimizzazione di strategie di efficienza e costi dell’impatto ambientale. Il gigante cinese Cosco, azienda di spedizione e logistica è riuscita a calcolare la propria impronta di CO2 e, in seguito, sviluppare strategie logistiche alternative al fine di ridurre le proprie emissioni di CO2. Come risultato l’azienda ha ridotto i costi del 23% e ridotto le emissioni di biossido di carbonio del 15%, l’equivalente di 100.000 tonnellate all’anno.

È indubbio che le aziende devono affrontare enormi sfide per ancorare strategie di RSI al loro core business. Ma queste strategie stanno divenendo fondamentali per un business di successo di lungo periodo, e le aziende che opereranno in questo modo di certo otterranno un vantaggio competitivo rispetto alle aziende irresponsabili.

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