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Uscire dalla crisi? Più facile per le aziende socialmente responsabili

 

 

La RSI al giorno d’oggi può essere fatta in molti modi: bene o male, a seconda che l’impresa abbia capito o meno il reale significato di “fare RSI”.

Sicuramente quando i concetti che incarna l’acronimo sono interiorizzati dall’azienda nella propria strategia e nella propria gestione, allora la RSI svolge una rilevante funzione competitiva per l’attività dell’organizzazione, apportando alla stessa benefici oramai riconosciuti. Uno dei più rilevanti è rappresentato dalla capacità di riuscire a gestire nel migliore dei modi il rischio d’impresa, determinato da molteplici fattori, ma tutti collegati al concetto di fiducia degli stakeholder nei confronti dell’impresa.

In questo periodo di crisi generali dei mercati, in cui il “rischio competitivo” assume valori elevati, ottenere fiducia dai soggetti che gravitano intorno ad essa (es. clienti, comunità, partner, fornitori), è cruciale per l’impresa. Le aziende responsabili si profilano quindi come quelle realtà che usciranno meglio dalla crisi.

Questa osservazione è emersa dall’incontro tenutosi durante la 7° edizione del premio Sodalitas Social Award, il Premio nazionale dedicato ai migliori progetti di responsabilità sociale.

Le aziende impegnate nella gestione strategia di programmi di RSI sono quelle che, quindi, possono uscire meglio dalla crisi odierna dei mercati. Infatti,  le iniziative di RSI producono benefici bidirezionali: per gli stakeholder dell’impresa (comunità locali in cui le imprese operano) e anche per l’impresa stessa, favorendo la trasmissione di fiducia dalla comunità all’azienda e favorendo la ripresa economica. Queste le convinzioni di Luciano Martucci, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia, del Professor Elio Borgonovi, Università Bocconi, e di Paolo Anselmi, Vicepresidente di GFK Eurisko, intervenuti all’incontro.

 

È necessario, tuttavia, focalizzarsi sul termine gestione strategica: sì, perché sono le imprese (80% di quelle intervistate, secondo la ricerca GFK Eurisko “La Corporate Responsibility in Italia. Tendenze in atto e trend evolutivi”) che considerano la RSI come una vera e propria strategia, direttamente collegata alla loro attività caratteristica e non distaccata da essa, le stesse che credono nelle potenzialità della RSI per uscire da questa situazione difficile. Tale atteggiamento pro-attivo nei confronti della gestione del rischio attraverso comportamenti socialmente responsabili, sta assumendo una rilevanza notevole se si considera che (dati alla mano) il 77% delle imprese intervistate ha dichiarato di volere aumentare nei prossimi anni gli investimenti in Responsabilità sociale.

Un segnale questo dato che fa sperare. L’obiettivo sarebbe quello di integrare le politiche di RSI all’interno del sistema imprenditoriale italiano, per fare in modo che corrette strategia di RSI in un futuro prossimo divengano solo corrette strategie e basta.

Fonte: Sodalitas

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